41° Millennio: Star Quest


di Enrico Di Stefano

 


Introduzione

 

In altri tempi il furore classificatorio ci ha spinto su queste pagine ad azzardare una  sorta di suddivisione della Science Fiction in due categorie. La “Primaria“ sarebbe costituita principalmente dalle opere letterarie, fumettistiche e cinematografiche che nascono specificamente fantascientifiche; la “Secondaria“ da tutte quelle forme espressive che della fantascienza si servono per catturare l'attenzione del pubblico. Si sarebbe tentati di riservare una sorta di patente di nobiltà alla "Fantascienza Primaria" dato che la maggioranza degli amanti del genere hanno costruito la loro passione su libri, fumetti e film. Bisogna ammettere, tuttavia, che in qualche caso gli spot pubblicitari ed i video musicali (per fare un esempio) hanno saputo regalare piccole perle capaci di impreziosire l'iconografia tipica della SF.

Ed è altrettanto vero che persino il sottovalutato mondo dei giochi ha espresso, piaccia o no, opere originali di straordinario successo, e diffusione planetaria: tra i browser game spicca Ogame, di cui ci siamo già occupati; tra i videogiochi Halo, di cui ci occuperemo più avanti, e tra i giochi da tavolo Warhammer 40000 al quale dedicheremo sul prossimo numero la seconda parte dell’articolo che state leggendo. W40K (abbreviando) ha rappresentato la portata principale del “banchetto ludico“ che ha deliziato gli appassionati di boardgames a partire dai primi anni ‘90. Ma per cominciare bisogna parlare di quello che in quest’ottica ha costituito un ghiotto antipasto.

 

Star Quest e Space Crusade

 

Da una costola di Warhammer 40000, una ventina d'anni or sono, è nato un gioco da tavolo che ne rappresenta una versione sempificata (ma fino ad un certo punto). Coloro che conservano gelosamente  la componente ludica della loro personalità ne ricorderanno il nome: Star Quest. Il gioco, creato da Stephen Baker e prodotto nel 1990 dalla MB e dalla Games Workshop, è stato commercializzato nello stesso anno in Italia dove ha ottenuto un discreto successo tanto che, ancora oggi, dopo oltre due decenni dal suo lancio, trova degli estimatori.

Sul mercato anglosassone - Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda - il prodotto è stato commercializzato con il nome di Space Crusade, probabilmente per non creare confusione con un intrigante gioco di ambientazione fantasy della MB: Hero Quest. Negli Stati Uniti, invece, non è mai stato distribuito.

Il set base consente la partecipazione di quattro giocatori. Tre manovrano altrettante unità umane; uno gestisce i vilain che in questo caso sono alieni provenienti da una misteriosa e terrorizzante dimensione. Ben cinquanta miniature in plastica danno corpo alle forze in campo e si muovono su un tabellone componibile di semplice preparazione, ma di geniale concezione.

Nel 1991 Star Quest è stato integrato da due espansioni: L'Attacco degli Eldar e la difficilissima, a sentire i giocatori,  Missione Dreadnought. La prima introduce una delle razze più affascinanti nell'universo di Warhammere consente di portare a cinque il numero dei giocatori; la seconda aumenta il numero dei guerrieri robot al servizio delle Forze del Caos. E' con queste ultime, infatti, che devono fare i conti i nostri piccoli ma intrepidi guerrieri in scala.

 

Ambientazione

 

Per prima cosa sarebbe opportuno descrivere l'universo che fa da scenario al gioco. Bisogna tenere presente che il libretto di istruzioni allegato alla scatola è piuttosto scarno e fornisce informazioni essenziali. Comparando queste ultime a quelle, molto più esaurienti, che si possono ottenere dai Codex di Warhammer (i libri che ne codificano le regole) si può comprendere meglio l’insieme.

La vicenda si svolge in un futuro molto lontano, nel 41° millennio, ed è ambientato in una Via Lattea popolata da numerose razze. La più potente è quella umana che ha creato un Imperium retto, appunto, da un enigmatico imperatore. La Galassia non è un luogo tranquillo, essendo minacciata da una forza oscura, il Caos, di provenienza extradimensionale. Infatti il volo spaziale interstellare si svolge attraverso il cosiddetto Spazio Distorto (Immaterium o Warp in Warhammer)dove le normali leggi fisiche vengono stravolte e dal quale le forze del male possono irrompere nell'universo conosciuto. La compagine malvagia è costituita da specie aliene bellicose, da robot guerrieri o, addirittura, da truppe imperiali cadute nelle grinfie delle forze oscure.

Gli umani contrastano la minaccia soprattutto con un poderoso corpo d'elite, gli Space Marines.

 

Space Marines

 

Le truppe umane d'eccellenza sono gli Space Marines. Si tratta di combattenti il cui organismo è stato potenziato e che sono equipaggiati con le migliori armi disponibili. La loro protezione è affidata ad una robustissima armatura mentre per l'offesa è disponibile una panoplia impressionante. L'arma individuale di base è il Fucile Laser che curiosamente, nonostante il nome, spara proiettili esplosivi. Rinunciando  ad un po' di mobilità ma guadagnando in potenziale offensivo, un marine può imbracciare un'arma pesante: un Lanciarazzi, un Fucile al Plasma o un Cannone d'Assalto. Oltre ad avere maggiori possibibilità di colpire, infliggono danni che possono essere ripartiti su più bersagli vicini. L'espansione Missione Dreadnought introduce le Armi Extra Pesanti: il Cannone Laser, il Fucile a Fusione, il Raggio a Conversione e la Tarantola. Quest'ultima è un'arma di squadra affidata ad un Cannoniere. La necessità di un superiore volume di fuoco nasce dagli avversari che i marines si ritrovano ad affrontare, in questo caso potentissimi robot da combattimento, i Dreadnought appunto.

Alla guida della tipica squadra marines (cinque o sette membri a secondo delle missioni) vi è un Sergente che facendo carriera può diventare Tenente o Capitano. Può utilizzare armi speciali come il Bolter, adatto alla lotta a distanza, oppure una combinazione destinata al corpo a corpo: Spada Mortale più Guanto Mortale. Esiste anche una combinazione "mista" che consente all'ufficiale di essere efficace nello scontro diretto pur mantenendo una modesta capacità di colpire a distanza: Ascia Mortale più Pistola Laser.

Il capo squadra è il pezzo più importante e forte. Mantiene sempre la massima mobilità con qualunque equipaggiamento ed ha una resistenza superiore a quella dei comuni marines.

Il danno inflitto dalle armi leggere viene determinato dal lancio di speciali dadi bianchi che prevedono un danno massimo fino a 2 punti; quello inflitto dalle armi pesanti ed extra pesanti, invece, da dadi rossi che portano il danno massimo a 3. Per fare un esempio della diversa potenza delle armi diciamo che per il fucile laser si lanciano 2 dadi armi leggere, per il lanciarazzi 2 dadi armi pesanti, per il raggio a conversione 3 dadi armi pesanti.

In ogni turno di gioco ciascuna delle tre squadre di marines partecipanti (Ultramarine, Angeli Sanguinari e Pugno d'Acciaio) può muovere e sparare. Tuttavia l'uso di speciali carte consente a ciascun giocatore di potenziare la mobilità e le capacità offensive di ciascuna unità.

 

Le Forze del Caos

 

I cattivi sono tanti e, seppure meno organizzati delle forze imperiali, rappresentano una costante minaccia. Il grosso delle forze del caos è rappresentato dalle razze dalla pelle verde: gli Orki e i loro cugini Gretchin. Gli Orki hanno armi leggere, sono poco corazzati e possiedono una modesta capacità di offendere nella lotta corpo a corpo. I Gretchin sono piccoli fucilieri, esili e privi di armatura. Un lanciarazzi può farne strage, ma se sono numerosi riescono ad esprimere un volume di fuoco da non sottovalutare.

 

In Warhammer gli Orki rappresentano una razza molto interessante, con una complessa gerarchia sociale e tradizioni militari consolidate che hanno espresso eroi leggendari. I Gretchin sono subordinati, sfruttati e un po' sottovalutati.

Assai temibili sono i robot da combattimento, i  Dreadnoughte gli Androidi. I  Dreadnoughtsono assemblabili con numerose combinazioni di pezzi e ne esistono quattro tipi: il Mark VII Classe Maligno; Mark VIII Classe Predatore; Mark IX Classe Dominatore; Mark X Classe Abominevole. Sono armatissimi, possedendo due fucili laser più due o quattro armi pesanti e/o extra pesanti. Sono molto corazzati e più o meno mobili a seconda del tipo di gambe montato. Il Mark X è il top delle capacità offensive per via del mix di mobilità ed armamento. Per averne ragione servono alcuni marine potentemente equipaggiati ed accompagnati da una Tarantola. Un singolo uomo, anche imbracciando il terribile  Raggio a Conversione, non avrebbe scampo.

I Ladri Genetici appartengono alla specie (ammesso che di specie si possa parlare) più incredibile dell'universo di Warhammer: i Tiranidi. Si tratta di una razza a DNA variabile che infesta l'universo spostandosi a bordo di Bioflotte. La tecnologia tiranide, infatti, si serve delle manipolazioni biologiche piuttosto che della meccanica e dell'elettronica. I tre pezzi presenti nella scatola appartengono alla varietà Genoraptor e sono formidabili nella lotta corpo a corpo.

Una curiosità: nel 1989 la MB ha commercializzato un gioco da tavolo, Space Hulk, che si sviluppa esattamente nello stesso universo di Star Quest e che vede protagonisti proprio i Ladri Genetici, qui chiamati Genestealer. Ben venti di questi devono affrontare dieci space marines su un apposito tabellone. I player italiani, nel complesso, hanno trovato questo gioco molto appassionante, ma difficile da vincere dalla parte degli umani.

Infine, particolarmente temibili sono i Marines del Caos. In origine normali marines, sono caduti preda delle forze oscure, ne sono stati asserviti e si battono contro i vecchi compagni.

 

 Il gioco

 

Il gioco si svolge su un tabellone quadrato componibile che diventa molto più complesso ed articolato inserendo gli elementi aggiuntivi presenti nelle espansioni. Rappresentando l'interno di un'astronave, è suddiviso in stanze, corridoi e passerelle. I vari ambienti sono separati da porte, che i marines possono aprire, o da porte corazzate che, invece, devono essere scardinate con l'uso delle armi.

In linea di massima una missione prevede lo sterminio delle forze del caos presenti a bordo, ma i vilains non ci stanno a farsi mettere sotto e si difendono con le unghie e con i denti. Il "giocatore alieno" in effetti ha buone possibilità di vincere spazzando via gli umani.

Le squadre di marines (da 5 a 7 uomini) penetrano nello scafo da tre punti diversi rappresentati da altrettanti punti d'attracco delle loro navi d'assalto e si inoltrano all'interno. Ciascun giocatore può scegliere un equipaggiamento diverso, privilegiando la mobilità oppure il potenziale offensivo. Quando viene aperta una porta si scoprono i nemici presenti all'interno. Alcuni dei raggruppamenti possibili, come quello rappresentato nella fotografia, possono essere affrontati con buone possibilità di successo da una squadra di marines. Ma da un corridoio possono sempre sbucare dei Dreadnoughted allora sono rogne. La situazione tattica più difficile è quella che vede i marines coinvolti in una lotta corpo a corpo con Androidi e Ladri Genetici. Tali creature sono avvantaggiate nello scontro a “distanza zero“ tanto frequente negli ambienti claustrofobici dell'astronave. Gli spazi angusti, inoltre, rendono pericoloso l'uso di armi come il lanciarazzi ed il raggio a conversione che potrebbero ferire o addirittura uccidere i marines troppo vicini al bersaglio. A complicare la situazione contribuiscono i rinforzi che le Forze del Caos possono teletrasportare in alcune stanze chiuse. L'unico modo per interrompere l'afflusso di alieni è quello di individuarne le aree d'arrivo e presidiarle.

Quindi, anche se i marines dispongono di armi potentissime, l'esito della battaglia è tutt'altro che scontato e le forze imperiali possono soccombere - sic et simpliciter - alla forza bruta del numero.

A tal proposito bisogna fare presente che la maggioranza dei giocatori considera impossibile portare a termine Missione Dreadnought. Stephen Baxter sostiene, invece, che i marines possono vincere. Chi scrive, pur non avendola mai giocata, è propenso a dare ragione  al creatore del gioco. Naturalmente per avere ragione dei mostruosi Mark X servono una ferrea collaborazione tra le squadre umane, una scelta perfetta dell'equipaggiamento (che dev’essere pesantissimo) e una non indifferente dose di fortuna nel lancio dei dadi.

 

Conclusioni

 

L'interesse e, se vogliamo, l'utilità di Star Quest risiede nel fatto che rappresenta una sorta di facile accesso all'universo di Warhammer. Quest'ultimo, per essere davvero apprezzato, richiede tempo e passione. Il vasto e complesso scenario, le peculiarità delle diverse unità militari coinvolte e le singolari caratteristiche delle razze aliene richiedono una conoscenza che si può ottenere solo con una notevole applicazione. A ciò si aggiunga il lavoro necessario a colorare interi eserciti – comprendenti veicoli e mezzi corazzati – di Marines, Orki, Tiranidi, Tau (razza di cui parleremo nel prossimo articolo) e Androidi. Insomma, il gioco madre è un vero ed affascinante universo fittizzio arricchito negli anni dall'uscita di numerosi romanzi.

Non per nulla, i giocatori più accaniti si ritrovano nella fascia di età compresa tra i venti e i trent‘anni, quando cioè lo spirito ludico si accompagna ad una robusta dose di pazienza.

I più giovani, i più distratti, i meno assidui possono però trarre molto piacere da Star Quest che, semplificando il quadro d'insieme, rende fruibile il gioco anche a chi non può dedicarvi più di tanto tempo.

Purtroppo la stagione di Star Quest e delle sue espansioni, almeno in Italia, è durata solo un paio d'anni (1990/1991). Evidentemente il mercato di casa nostra ha scoraggiato i produttori dall'introdurre nel nostro paese Advanced Space Crusade, versione avanzata del gioco prodotta nel 1990 e pubblicata anche con il nome di Tyranid Attack. E' un peccato perché in questa forma il gioco proponeva un nuovo tabellone modulare di gioco che introduceva una ambientazione biologica piuttosto che tecnologica.

Una occasione perduta per gli appassionati italiani.

Ma questi ultimi, e tra essi chi scrive, non si sono arresi ed hanno continuato a ricombinare gli elementi di Star Quest per dare vita a sempre nuove avventure.

 

RISORSE DISPONIBILI SULLA RETE

 

http://it.wikipedia.org/wiki/StarQuest

Pagina di Wikipedia su cui reperire le informazioni di base

 

http://www.starquest.it

Ottimo sito italiano gestito da veri appassionati

 

http://starquest.jimdo.com

Altra eccellente fonte di informazioni e immagini

 

http://www.youtube.com/watch?v=uozIWK51x58

Trailer originale – e molto vintage - realizzato nel 1990 per promuovere il gioco

da tavolo