"I Confini dell'Evoluzione" di Ian Mc Donald (2003) - Fanucci

 

C’è moltissimo in questo romanzo: l’idea di partenza è originale, anche se non originalissima come vedremo in seguito; i personaggi sono assai ben caratterizzati; viene sviscerato lo scontro tra due culture, oltre a quello tra due ordini naturali.

Ma andiamo con ordine e cominciamo dalla storia: una giovane giornalista irlandese, Gaby Mc Aslan viene assunta da un network d’informazione ed inviata in Kenya, una delle zone del mondo nelle quali un ecosistema alieno – il Chaga – si sta sovrapponendo a quello autoctono. Sulla Terra, infatti, hanno preso a precipitare degli strani meteoriti, vere e proprie “bombe biologiche”, dai quali prende il via la colonizzazione del territorio da parte di una nuova flora e di una nuova fauna. La cronista, inizialmente incaricata di svolgere altre inchieste, decide di sua iniziativa ad esplorare il nuovo ambiente. Durante l’intervista ad un pilota tedesco di deltaplano, testimone dell’atterraggio del meteorite caduto sul Kilimangiaro, comincia ad intuire la verità intorno al Chaga. Quest’ultimo, con la sua ricchissima varietà di strane piante e misteriosi animali, non rappresenta tanto la fine dell’ecosistema terrestre, quanto una nuova possibilità di evoluzione. Quando Gaby, infatti, avrà modo di esplorare il territorio “contaminato” si troverà di fronte a specie terrestri ed anche esseri umani trasformati e perfettamente inseriti nel nuovo ambiente. Alla fine, molti kenyoti fuggono dal Chaga, ma altri vi emigrano per trovarvi una nuova opportunità e sfuggire ad una realtà di degrado e sfruttamento.

Come detto all’inizio, l’idea della sovrapposizione di un ordine naturale alieno a quello terrestre non è nuovissima. Tra gli autori che più efficacemente si sono cimentati con questa ipotesi dobbiamo ricordare l’americano Robert Wilson. Questi nel romanzo Darwinia (1998) racconta le vicissitudini di una spedizione scientifica che si inoltra, all’inizio degli anni ’20, in una Europa sconvolta dalla comparsa di organismi extraterrestri assai pericolosi, addirittura letali.

Ne I confini dell’evoluzione la luce sotto la quale viene visto l’elemento alieno è ben diversa: una nuova opportunità, un diverso equilibrio, una speranza per chi ne ha ben poca. Tutte cose che gioverebbero – e qui purtroppo entriamo nel campo della triste realtà – all’Africa, continente che dopo l’apparente fine del colonialismo ha continuato ad essere sfruttato, saccheggiato, spogliato delle sue bellezze e della sua dignità. Basta guardare le continue guerre tribali, il tracollo dell’ambiente, la miseria sempre più diffusa per rendersene conto.

Mc Donald, senza mai rinunciare ad una narrazione avvincente, riesce a sottolineare le storture indotte da un assetto geopolitico che vede il pianeta dominato - e sfruttato - dall’Occidente; ordine che piace ai molti che vi vedono “il migliore dei mondi possibili”. Si tratta, purtroppo, di un’idea fortemente radicata nella nostra civiltà, tanto da essere stata stigmatizzata da Voltaire nel suo Candido già nel XVIII secolo.  

Uno dei punti di forza del romanzo è la variegata e riuscita galleria dei personaggi. Qui l’autore ha compiuto la scelta, quanto mai opportuna, di dare la giusta dimensione del coinvolgimento globale dell’umanità di fronte ai problemi del Continente Nero. Gli africani, per una volta, non sono relegati al ruolo di comprimari: ecco il pragmatico politico Daniel Oloitip; lo spietato boss Haran; il religiosissimo tecnico delle comunicazioni Tembo; la premurosa signora Kivebulaya, proprietaria dell’Hotel PanAfric; la biologa somala Miriam Sondhai la quale, da bambina, ha dovuto subire il trauma dell’escissione del clitoride.

Gli occidentali, sono meno numerosi, ma altrettanto ben caratterizzati: la russa Oksana Telyanina, umanissima pilota d’aereo e sciamana siberiana; la fredda giornalista tedesca Ute Bonhorst; l’italiana Abby Santini, ambiziosa ed infida dirigente del network.

Non mancano due personaggi con i quali Gaby intreccia relazioni sentimentali: il cameraman africano Faraway, allegro, generoso, donnaiolo, e lo scienziato americano Shepard, solido, vitale, ma tormentato dalle vicissitudini familiari.

In conclusione, I confini dell’evoluzione è davvero un gran bel romanzo, molto ricco di spunti di riflessione, di idee, di legami con le problematiche del mondo d’oggi.

Possiamo dire che si tratta di una interessante speculazione sugli effetti destabilizzanti che un incontrollabile evento naturale - sia pure di origine extraterrestre - avrebbe sui consolidati, ma fragili, equilibri sui quali si reggono le certezze del cosiddetto mondo “civilizzato”.

Se sugli scaffali della libreria di fiducia troviamo un romanzo come I confini dell’evoluzione, espressione di cultura, ricerca e sensibilità, vuol dire che la fantascienza ha ancora molto da dire all’uomo moderno. 

 

SCHEDA DELL’OPERA


Titolo:  I confini dell’evoluzione

Autore:  Ian Mc Donald

Pagine:  458

Editore: Fanucci

Collana: Solaria Immaginario

Prezzo:  16,00 €

Uscita:  Aprile 2003